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Thriller N° 3: Torino, Cioccolato Buono da Morire di Silvana Brainovich & Franco Marani

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Gusta l’intrigante sapore del mistero con “Thriller N° 3: Torino, Cioccolato Buono da Morire” di Silvana Brainovich & Franco Marani.

Nel cuore di Torino, tra passioni, segreti e omicidi al Festival del Cioccolato, segui Anna Ferri nella sua ricerca per scoprire la verità dietro un velenoso cioccolatino.

Immergiti in una trama avvolgente, dove rivalità e faide storiche riemergono nell’elegante mondo della cioccolateria.

Scopri un thriller dolce e oscuro al tempo stesso: lasciati conquistare da Anna e vivi con lei una sfida unica nel mondo del cioccolato!

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La recensione di newslibri.it

“Thriller N° 3: Torino, Cioccolato Buono da Morire” di Silvana Brainovich e Franco Marani è un thriller che intreccia la dolcezza del cioccolato con l’amarezza di segreti letali, portando il lettore nel cuore della Torino storica e misteriosa. Sin dalle prime pagine, veniamo catturati dall’atmosfera vibrante del Festival del Cioccolato, un evento in cui le speranze e le ambizioni dei migliori cioccolatieri si scontrano con ombre oscure. Tra loro c’è Anna Ferri, una giovane pasticciera torinese con un sogno chiaro: vincere il Premio per il Miglior Cioccolatino e aprire il suo laboratorio. Tuttavia, una sequenza di eventi sconvolgenti la costringe a mettere in pausa i suoi desideri per risolvere un mistero che si fa via via più intricato e pericoloso.

Tutto ha inizio con un omicidio che lascia sgomenta Torino. Un noto maestro cioccolatiere viene trovato morto, e accanto a lui un messaggio agghiacciante: “Cioccolato buono da morire”. La vittima è stata avvelenata proprio dal simbolo della sua passione, il cioccolato, un dettaglio che aggiunge un tocco inquietante e al contempo ironico all’assassinio. Il Commissario Rossi, incaricato di risolvere il caso, si trova presto in difficoltà di fronte a un nemico che sembra agire nell’ombra e che ha una profonda conoscenza del mondo dei cioccolatieri.

Anna, affascinata dal mistero e spinta da un’irresistibile curiosità, inizia un’indagine personale, decisa a scoprire chi si nasconde dietro a quella morte. E non è sola: al suo fianco c’è Giulia, la sua migliore amica, una compagna preziosa e coraggiosa che non esita a sostenerla anche nei momenti più rischiosi. Mentre la tensione cresce, le due amiche iniziano a svelare una serie di segreti nascosti da tempo, legati a faide del passato che coinvolgono persino il sindaco della città. Torino, con le sue piazze storiche, i suoi vicoli e i suoi antichi caffè, diventa non solo lo sfondo perfetto, ma anche una presenza vivida, che alimenta il clima di suspense e di mistero. La città è descritta con una tale precisione e affetto che i suoi luoghi sembrano prendere vita, rendendo ancora più realistica la trama.

Con abilità e determinazione, Anna e Giulia scoprono che l’assassinio del cioccolatiere è solo la punta dell’iceberg: nuove vittime iniziano a emergere e il quadro si fa sempre più complesso. Le rivalità tra i pasticceri del Festival diventano più tangibili e il lettore è portato a sospettare di tutti, dai maestri cioccolatieri agli apprendisti. L’intricata rete di legami, rancori e competizioni svela come anche il mondo del cioccolato, apparentemente innocuo e dolce, possa nascondere lati oscuri e insidiosi. La scrittura di Brainovich e Marani riesce a tenere viva l’attenzione del lettore, alternando momenti di riflessione a colpi di scena che amplificano la suspense.

Il romanzo raggiunge il culmine in un climax inaspettato e adrenalinico: il vero colpevole viene smascherato proprio durante la premiazione finale del Festival del Cioccolato. Anna, che ha seguito ogni indizio con dedizione, riesce infine a collegare ogni pezzo del puzzle. La rivelazione del killer è un colpo di scena ben costruito, in cui il cioccolato si trasforma da simbolo di dolcezza e passione a strumento di vendetta. Durante il confronto finale nel laboratorio dell’assassino, il contrasto tra il fascino del cioccolato e l’orrore della vendetta raggiunge il suo apice, rivelando il lato oscuro delle ambizioni umane.

Con la risoluzione del caso, Anna riesce a riportare la pace a Torino, ma il prezzo pagato è alto. La città, con le sue antiche tradizioni e la sua raffinata cultura del cioccolato, ne esce trasformata, e lo stesso vale per Anna. La giovane pasticciera capisce che quel viaggio nel mondo dell’oscurità le ha cambiato la visione della vita e del suo lavoro. La consapevolezza che il male possa celarsi in qualsiasi luogo – anche dietro la patina dorata di un evento come il Festival del Cioccolato – lascia un segno indelebile. Ma proprio mentre Anna si prepara a ritornare alla sua routine, un ultimo colpo di scena ci svela che forse il mistero non è del tutto concluso: un nuovo enigma si profila all’orizzonte, lasciando il lettore con una sottile inquietudine e la voglia di proseguire.

“Thriller N° 3: Torino, Cioccolato Buono da Morire” è molto più di un semplice giallo; è un viaggio tra sapori, segreti e passioni umane. Con un ritmo avvincente e un intreccio ben costruito, Brainovich e Marani riescono a catturare il lettore, portandolo a esplorare la Torino più affascinante e misteriosa. Un thriller che lascia un retrogusto indimenticabile, dolce e amaro al tempo stesso.

 

 

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